L'ECOMUSEO
DEL CAMMINO COLOMBIANO

Progetto di sviluppo locale per il turismo culturale e la coesione territoriale

Il progetto è frutto di una riflessione sulle potenzialità offerte dallo sviluppo del turismo esperienziale e storico culturale, nello specifico il piano di lavoro intende dare vita ad un ecomuseo tematico che si sviluppi intorno al sentiero Colombiano che da Terrarossa di Moconesi (oggi Terrarossa Colombo) arriva a Quinto al mare, passando per le fasce alle spalle di Nervi per una distanza di oltre 19 chilometri che segue quello che storicamente fu il tragitto della famiglia degli avi di Cristoforo Colombo, lungo l’antichissima mulattiera che dalla Fontanabuona conduceva a Genova.

Un ecomuseo in grado di valorizzare quindi il sentiero Colombiano, che attraversa attualmente i Comuni di Moconesi, Tribogna, Uscio, Lumarzo, Sori, Pieve Ligure, Bogliasco e Genova. Ma che soprattutto sia un progetto strategico di promozione e tutela della cultura identitaria dei luoghi attraversati.
A tal proposito è bene ricordare che il percorso offre tantissimi ulteriori spunti turistici dalle grandi potenzialità: lo stesso percorso era conosciuto un tempo anche come via “dell’ardesia” o via “del pane”, in cui si identificano quei percorsi della Val Fontanabuona, che dalle cave poste in prossimità dei crinali, scendono fino al fondo valle e alla costa. Questi sono sentieri che sono stati percorsi per secoli per trasportare le lastre di ardesia dai luoghi di estrazione fino al mare. Ripercorrerli oggi aiuta a comprendere la storia e soprattutto riscoprire un entroterra unico con paesaggi mozzafiato e punti di interesse culturale, naturalistico e artistico che con il nostro Atlante UNESCO vorremmo mappare e valorizzare. Non è infatti ai più noto che lungo il percorso si incontrano numerosi punti di interesse storico, come i ruderi dell’antico castello genovese sulla cima del monte Tuggio, i ruderi di una chiesetta e dell’antico hospitalis di San Giacomo di Pozzuolo, una sorta di foresteria sul monte sovrastante Pieve a Bogliasco, operativo tra il 1200 e il 1500. Lungo il tragitto si incontra uno sbalzo vicino al Passo dei Casetti sul versante della Fontanabuona, denominato “u ballou de strie”, il ballatoio delle streghe, chiamato così per i rumori notturni degli animali. Inoltre, ci sono anche le cave storiche di Monte Rosso, dove si trovano i resti di vecchi macchinari e ardesie già lavorate e abbandonate intorno agli anni ’30.

Alcune cave sono in galleria, altre all’aperto e l’acqua piovana ha creato al loro interno piccoli laghi, per cui in questo tratto è necessario prestare attenzione e non avvicinarsi. Sopra Nervi una tappa con vista sul mare è la cappella porticata di San Rocco. Ciò solo per citarne alcuni.

Con il cammino colombiano dell’ecomuseo intendiamo inoltre incontrare le comunità locali che ancora conservano pressoché intatto un patrimonio identitario materiale e immateriale esclusivo a pochi chilometri da Genova e che la rappresentanza di UNESCO sul territorio genovese intenderebbe ulteriormente mettere in risalto e preservare.

L’idea prevalente fondante di questo progetto è quella di costruire con tutti gli
attori coinvolti (le
istituzioni comunali e regionali e la città metropolitana, le comunità locali, montane, le associazioni,
il mondo imprenditoriale), un laboratorio condiviso e partecipato che attraverso la figura di Colombo
costruisca una nuova destinazione turistica che abbia come obiettivi primari la conservazione e
valorizzazione del nostro patrimonio e paesaggio identitario culturale materiale immateriale, naturale, e
antropologico. Elementi che andrebbero una volta di più a valorizzare i percorsi di questa etnografia
culturale genovese che diventa oggetto di sviluppo e promozione di percorsi connotati anche da UNESCO
all’interno di una più generica connotazione di cultural heritage and tourism.

In sintesi il progetto propone la realizzazione e la concretizzazione turistica di una
nuova destinazione
fondata su un itinerario di riscoperta concepito come “amplificatore di sviluppo e tutela del patrimonio
identitario”, che inviti alla gita e alla scoperta dei territori attraversati e dei punti di interesse
turistico, paesaggistico, culturale/storico, che caratterizzano il percorso (cantine, musei, enoteche, punti
panoramici, centri di documentazione, residenze castelli, ristoranti, ricettività), realizzata in una
logica di programmazione extracomunale e territoriale.

Questo “itinerario” sarà anche una leva che permetterà di strutturare
un’ulteriore filiera,
culturale e turistica, attraverso la realizzazione di un partenariato ad hoc che raggrupperà
gli attori locali e le comunità locali. In effetti l’appropriazione da parte degli abitanti del
processo di costruzione della nuova destinazione turistica costituisce, attraverso il suo
approccio innovativo, un punto centrale della filosofia del progetto e ne garantisce la
durabilità e sostenibilità.

Si tratterà cosi di basarsi sulla valorizzazione turistica dell’itinerario
e delle comunità
locali per:

  • affermare e valorizzare l’itinerario Colombiano e il paesaggio storico
    e culturale come
    forti marcatori di territori e comunità, come fattori discriminanti per la definizione
    di una nuova destinazione turistica;
  • contrastare l’abbandono dei luoghi;
  • rinnovare e preservare la memoria collettiva;
  • creare un’offerta turistica generatrice di attività economiche e di
    occupazione, in una
    logica di “cluster” che metta in relazione virtuosamente le istituzioni, le comunità
    locali le imprese e gli attori di uno stesso territorio anche attraverso un approccio
    “pluriprofitto” per un valore aggiunto ottimizzato sui territori.

Il progetto si propone di valorizzare e proteggere sotto l’egida delle rappresentanze
genovesi di UNESCO
l’itinerario colombiano e il paesaggio storico culturale e antropologico e in conseguenza, di aumentare
l’attrattività e il beneficio durevole per i visitatori e per gli abitanti.
In questa prospettiva il progetto mira a:

  • promuovere l’uso integrato dell’offerta culturale, ambientale e turistica a livello
    di territorio
    attraverso il turismo esperienziale e escursionistico;
  • incrementare le competenze e rafforzare le sinergie tra gli operatori attivi della
    conservazione,
    interpretazione, gestione e promozione turistica del patrimonio naturale/paesaggistico e culturale;
  • diversificare e sperimentare nuove modalità organizzative e nuovi prodotti
    turistici innovativi che
    puntino a migliorare l’uso e lo sviluppo del territorio inclusi gli strumenti ICT;
  • creare un autentico brand, un marchio d’area sotto l’egida di UNESCO, la diffusione
    di un processo
    di gestione paesaggistica a basso impatto ambientale per la conservazione dell’itinerario;
  • diversificare ulteriormente la qualità dell’offerta turistica e culturale;
  • incrementare la notorietà che determini un aumento dei flussi turistici sul
    segmento del turismo
    culturale, storico ed escursionistico e quindi un rafforzamento dell’attrattività del territorio.

Il progetto UNESCO dell’ecomuseo del cammino colombiano pertanto è un patto
istituzionale con cui tutti i
soggetti coinvolti si prenderanno cura del territorio e si occuperanno di studiare, tutelare e far conoscere
la memoria collettiva globale delle comunità, il loro rapporto storico e l’attuale approccio sostenibile
con le risorse ambientali del territorio. Le ricadute di queste azioni potranno perciò tradursi in:

  • costruzione di benessere collettivo e partecipato;
  • inclusione sociale;
  • formazione collettiva e partecipata;
  • miglioramento della qualità della vita;
  • accoglienza e di incontro interculturale;
  • interconnessioni fra residenti e turisti;
  • ampliamento dell’offerta turistica;
  • migliore sviluppo economico;
  • creazione di nuovi linguaggi;
  • valorizzazione e promozione del patrimonio identitario culturale;
  • valorizzazione del ruolo partecipato e attivo di tutte le comunità locali nelle
    sue diverse
    rappresentazioni sociali come testimoni significativi del territorio, in grado di far conoscere
    esperienze professionali, storie di vita, ma anche di comunicare conoscenze ed emozioni, di mettere
    a disposizione oggetti rappresentativi, di accompagnare la scoperta di luoghi ed eventi;
  • valorizzazione della creatività, di progetti, esperienze, storie di vita dei
    cittadini e quindi in
    grado di meglio rappresentare ed investire il capitale di invenzione sociale e culturale delle
    comunità;
  • valorizzazione e la crescita delle imprese creative e culturali;
  • sviluppo di una effettiva rete ed una forte alleanza fra attori culturali e sociali
    che si occupano
    di cultura e turismo (istituzioni, agenzie turistiche, associazioni di categoria, hotel, ristoranti,
    agriturismi, ecc…), organizzazioni non profit (cooperazione sociale, associazioni di promozione
    sociale, organizzazioni di volontariato, organizzazioni sindacali, ecc..) comunità e cittadini;
  • consolidamento dei processi di condivisione e coesione territoriale;
  • attivazione di azioni condivise e partecipate, orientate a dare continuità al
    passato, presente e
    futuro;
  • alleanza tra le diverse generazioni, dai giovanissimi agli anziani per una migliore
    responsabilizzazione comune;
  • ponte comunicativo fra turisti e residenti teso a promuovere relazioni dotate di
    reciprocità;
  • Strumento partecipativo che ottimizzi il rapporto tra le comunità costiere e interne;
    • integrazione dei diversi contesti culturali (ad esempio:
      ambiente-natura, arte,
      cultura, cinema, comunicazione, ristorazione, divertimento, socializzazione,
      formazione, lavoro, volontariato, impegno civile);
    • integrazione e collaborazione fra istituzioni, organizzazioni
      profit, non profit
      e cittadini;
    • leva per promuovere azioni condivise e partecipate per
      educazione, formazione,
      benessere, salute e inclusione sociale;
    • volano per coniugare sviluppo economico e qualità della vita
      del territorio;
    • sviluppo ulteriore di un sistema innovativo di attrazione,
      accoglienza, sostegno
      per tutti (residenti, operatori e turisti) che contribuisca a migliorare lo
      sviluppo del territorio non solo a livello economico, ma anche sociale,
      culturale ed educativo.

La cultura è benessere per la comunità, veicolo di sviluppo sociale ed economico, luogo di libertà e democrazia, spazio e tempo di inclusione e di crescita individuale e comunitaria. Se ci si sofferma a riflettere su come l’azione culturale possa realmente promuovere e favorire l’affermazione di questi valori, ci si rende facilmente conto di quanto urgente e vantaggioso sia l’investimento in cultura.

 

Non un contributo che si limiti a garantire la realizzazione di attività ma un vero e proprio investimento nel tempo che presupponga linee progettuali solide, pratiche di monitoraggio reali e un ritorno concreto che lasci una traccia, metodologie e sistemi culturali vivi, capaci di generare comunicare, sostenersi.
Un percorso che proponga Il Cammino Colombiano e i comuni attraversati come un grande laboratorio culturale e sociale, di rilevanza nazionale ed europeo, luogo di sperimentazione di metodologie e buone pratiche per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.

Cristoforo Colombo non è stato soltanto un grande esploratore. Egli rappresenta un personaggio ancora contemporaneo in grado di essere di esempio per i nuovi naviganti del futuro, quelli che vogliono innovare, accrescere la propria conoscenza, visionari che immaginano e si impegnano a rendere migliore il mondo in cui viviamo, abbattendo ogni sorta di limite e confini. 

Da queste premesse venerdì 28 maggio, alle ore 17 al Teatro comunale di Sori (Genova), il Club Unesco di Genova Città Metropolitana in collaborazione con Officine delle Idee e i Comuni di Moconesi, Tribogna, Uscio, Lumarzo, Sori, Pieve Ligure, Bogliasco e Genova, con il patrocinio della Regione Liguria nonché con l’adesione di importanti associazioni dei Liguri e degli Italiani nel Mondo (tra le quali: We the Italians e Mire Mondo) presenterà l’Ecomuseo del Cammino Colombiano. 

A parlarne saranno Mario Reffo sindaco di Sori, Massimo Ruggero presidente Club Unesco Genova, Antonio Blandi projecti manager Officine delle Idee, Paola Bordilli assessore al Commercio, Artigianato, Tutela e Sviluppo Vallate del Comune di Genova, Gianluigi Brisca sindaco di Bogliasco, Giovanni Dondero sindaco di Moconesi, Giuseppe Garbarino sindaco di Uscio, Gian Maria Morini consigliere di Tribogna, Daniele Nicchia sindaco di Lumarzo, Adolfo Olcese sindaco di Pieve Ligure, Stefano Sudermaria sindaco di Neirone; Robert Allegrini The National italian american foundation (Naif) Washington, Umberto Mucci We the italians, Enzo Odoguardi presidente Mire e Mauricio Tarsitano Circolo ligure “Cristobal Colon” di La Plata. 

Nell’occasione si terrà la tavola rotonda nella quale verrà presentato e condiviso il protocollo di intesa e l’ufficialità della nascita dell’Ecomuseo del Cammino Colombiano che da Terrarossa di Moconesi (oggi Terrarossa Colombo) arriva a Quinto al mare, per un percorso di oltre 19 chilometri che segue quello che storicamente fu il tragitto della famiglia degli avi di Cristoforo Colombo e che attraversa i territori dei Comuni di Moconesi, Tribogna, Uscio, Lumarzo, Sori, Pieve Ligure, Bogliasco e Genova.

promotori del progetto

Club per UNESCO di GENOVA città Metropolitana |  Comune di Moconesi | Comune di Lumarzo | Comune di Neirone | Comune di Uscio | Comune di Tribogna | Comune di Sori | Comune di Pieve Ligure | Comune di Bogliasco | Officine delle Idee

partners

M.I.R.E. Movimento Italiani Residenti all’Estero | We the Italians | AIGU-Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO Liguria | Circulo Lígure de La Plata “Cristoforo Colombo” | Gens Ligustica in Orbe | NIAF The National Italian American Foundation

patrocinio

Patrocinio Regione Liguria

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