Coronavirus: ormai, non si parla d’altro. In questi mesi, abbiamo cambiato drasticamente la nostra quotidianità. Stop a spettacoli, incontri, convegni, scuola, università, palestra. Stop a qualisiasi attività di aggregazione. Stop a qualsiasi tipo di contatto con i nostri cari. Abbiamo rinunciato ai baci, agli abbracci, alle strette di mano. Abbiamo rinunciato alle corsette all’aria aperta, alle lunghe passeggiate in riva al mare, all’attività sportiva fuori. Si perché quello che ci manca è il mondo fuori dalle quattro mura di casa. Abbiamo concentrato la nostra vita nella nostra abitazione. C’è chi stava già in precedenza chiuso in casa o in un ufficio. Ma si trattava di una pura scelta. Oggi, siamo costretti per evitare la diffusione del virus o il contagio. Ma non dobbiamo percepire questo divieto di uscire di casa (a meno che non si tratti di motivi di salute, comprovate esigenze lavorative, ragioni di necessità e di assoluta urgenza) come un’imposizione proveniente dal Dpcm, come una misura restrittiva voluta dal nostro Governo. Ma come una valida motivazione per evitare il contagio di questo “nemico invisibile”. Medici, infermieri, tutto il personale sanitario combattono ogni giorno per noi tra le corsie. Sono in trincea per vincere questa battaglia che sta mettendo a dura prova il nostro Paese. Una guerra altrettanto invisibile, come il virus, che sta mettendo in ginocchio la nostra amata terra: l’Italia.
Il nostro marchio “Made in Italy” è la nostra forza. Non dimentichiamo mai chi siamo. Siamo italiani, siamo apprezzati in tutto il mondo. Quando tutto passerà, perché anche se ci vorrà del tempo passerà, ci rialzeremo e saremo molto più forti di prima. Tutti, chi più chi meno, stiamo vivendo questo periodo con grande tensione, stress, ansia, insonnia frustrazione. Ma lo dico a voi, come se stessi parlando ai miei cari, non bisogna mai arrendersi, non bisogna mai lasciarsi sopraffare dall’angoscia e dal pessimismo. Dobbiamo guardare al futuro con ottimismo. Lo dobbiamo a noi stessi, al lavoro di chi sta lottando per noi ogni giorno tra le corsie, a coloro che stanno governando il nostro Paese. Non è il momento di avanzare critiche su ciò che si sarebbe potuto fare meglio. Sicuramente, alcune situazioni potevano essere gestite diversamente. Ma chi mai si sarebbe potuto immaginare di trovarsi a fronteggiare una pandemia? Ecco. Adesso, è il momento di stare tutti uniti. A volte, nella frenesia di tutti i giorni, ci capita di essere travolti da mille pensieri e rischiamo di trascurare i nostri cari, ma soprattutto noi stessi. Ogni tanto, bisognerebbe fermarsi a pensare. Dovremmo farlo più spesso. E questo, forse, è il momento giusto per riflettere, per dedicarci del tempo. E’ il momento della condivisione, anche a distanza. I social ci consentono di rimanere in contatto con tutto il mondo. E, allora, facciamolo.
Denise Ubbriaco
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