Il cibo come esperienza. La chiave giusta per conoscere il territorio attraverso i suoi sapori.

Progetto

 

Il Progetto “Lungo i sentieri dei sapori e dei saperi” del Parco Nazionale della Sila è realizzato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007/2013 – Asse 3: qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale – Misura 313: incentivazione di attività turistiche – Azione 2.
Il progetto è finalizzato alla realizzazione di una “Mappa del Gusto” ed all’elaborazione di alcuni possibili itinerari orientati alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico che tenda a promuovere l'intero sistema montagna sotto l'aspetto ambientale e culturale dell’area, coerenti con la domanda del mercato e con la reale consistenza del sistema di 
offerta locale.
L’obiettivo è quello di valorizzare complessivamente tutte le risorse legate all’offerta turistica silana, in particolare nel settore enogastronomico, per la promozione e valorizzazione dell’offerta turistica dell’area del Parco Nazionale della Sila.
Nelle fasi di attuazione del progetto, relativamente alla rilevazione ed al censimento, si è tenuta in particolare considerazione la necessità di coinvolgere attivamente le popolazioni che abitano nei territori comunali facenti parte del Parco. Si tratta di 21 comuni ricadenti nelle tre provincie di Cosenza, Catanzaro e Crotone: Acri, Albi, Aprigliano, Bocchigliero, Celico, Corigliano Calabro, Cotronei, Longobucco, Magisano, Mesoraca, Pedace, Petilia Policastro, Petronà, San Giovanni in Fiore, Savelli, Serra Pedace, Sersale, Spezzano della Sila, Spezzano Piccolo, Taverna, Zagarise.
L’attività di ricerca si è sviluppata attraverso la catalogazione del patrimonio ortofrutticolo, agro-pastorale e produttivo in genere che caratterizza il territorio silano: dalla frutta ai funghi, dai formaggi ai salumi, dal pane alla pasta, dalle confetture ai dolci.
Inoltre è stata presa in considerazione la cucina tipica con i piatti tradizionali. Il censimento ha riguardato sia i prodotti ancora presenti sia quelli che appartengono alla memoria con un approccio che ha posto quanto rilevato in stretto contatto ai luoghi di produzione giungendo così all’identificazione non solo dell’aspetto enogastronomico, ma anche del patrimonio culturale e antropologico e quindi dei saperi identitari delle popolazioni del Parco.